Danza del ventre, curativa e divertente

La Raks Sharki, ovvero la danza del ventre è un’antica arte che offre numerosi benefici per il corpo e mente.Numerosi sono i vantaggi per il visico che ottiene un  miglioramento della circolazione sanguigna, dei dolori mestruali, del transito intestinale, della colonna vertebrale, sia a livello lombare che cervicale. 



Influesce in modo benefico sulla psiche aiutando la mente a liberarsi dalle  tensioni e  ansie, consente di acquisire una maggiore consapevolezza del proprio corpo e di riscoprire la nostra  femminilità.

La danza Raks Sharki rappresenta lo stile egiziano “classico”, quello più diffuso e conosciuto, caratterizzato da movimenti sinuosi, raffinati, sensuali e molto complessi.
Per eseguire questo stile le danzatrici indossano un abito professionale, composto da reggiseno e cintura rigida lavorati , dalla gonna e spesso dal velo, che contribuisce a rendere questa danza elegante e unica nel suo genere.

Numerosi stili si caratterizzano per l’utilizzo di vari oggetti nella danza, troviamo quindi la danza con i cimbali, la danza con il candelabro, la danza con la spada, la danza con il velo.

La danza del ventre per i suoi effetti benefici su corpo e mente può rientrare nell’ambito delle tecniche della fisiodanzaterapia, cioè un intervento che mira alla riabilitazione fisico-motoria attraverso specifiche tecniche di danza.

L’immaginario occidentale è ricco di danzatrici del ventre che si esibiscono per gli uomini, sottolineando  l’esperienza relazionale-sensuale legata a questa danza. E’ dunque utile  conoscere le origini della danza orientale per comprenderne il suo significato antico.

E’ a volte una sorpresa  scoprire che la danza del ventre non è nata per allietare gli occhi degli uomini, bensì come  danza delle donne per le donne che trae origine dagli antichi culti legati alla madre terra per propiziarne e celebrarne la fertilità. Era diffusa  nelle antiche società matriarcali della Mesopotamia e sembra che  venisse ballata in cerchio intorno alla donna partoriente. Le altre donne, in questo modo, partecipavano simbolicamente alla nascita del bambino. Veniva anche danzata durante le festività agricole per propiziare un buon raccolto.
La danza del ventre, anticamente, veniva associata dunque alla fertilità e non alla sensualità.

Attraverso la musica e la danza orientale, la creatività ritrova uno spazio dove esprimersi in forma artistica, è stato il motivo per cui una la danza del ventre è stata anche definita “danza della poesia”.

Il costume e gli accessori

Il reggiseno: Solitamente viene abbinato alla cintura, ha coppe rigide ed è molto lavorato.

La cintura: Solitamente viene abbinata al reggiseno, ed è coperta di strass, perline, ricami a seconda dei gusti, anch’essa molto lavorata.

La gonna: Può essere ampia o aderente. Nel primo caso, vengono utilizzati tessuti molto leggeri come lo chiffon, può essere a più strati sovrapposti arricchita da perline e strass; nel secondo caso vengono utilizzati tessuti elastici o il velluto con spacchi e rifiniture a seconda del modello.

Il velo: E’ un accessorio fondamentale per creare un effetto scenico unico, il tessuto in genere è lo stesso della gonna in abbinamento, si usa spesso lo chiffon che è molto leggero e facile da far volteggiare.

Le scarpe: Non sempre vengono utilizzate dalle danzatrici, ma nello stile classico si utilizzano quelle alla schiava che sono molto comode.

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