Cambiano i tempi, cambiamo stile di vita

Nel 2010, sono state oltre  150mila le persone coinvolte nella crisi economica e occupazionale a Milano e provincia.  Tra questi, 90mila sono in cassa integrazione, 25mila sono iscritti nelle liste di mobilità, 10mila sono precari (legati soprattutto al settore scolastico) e 25mila inoccupati, soprattutto tra i giovani e i laureati.


Il settore più colpito è quello industriale ma anche banche e servizi si trovano in situazione di forte crisi e i licenziamenti sono sempre in agguato con forti ripercussioni sul mercato in generale e con un effetto domino con pochi precedenti.

Infatti a temere gli effetti della disoccupazione non sono solo i dipendenti ma anche i liberi professionisti che finora erano sempre rimasti più o meno illesi dalle oscillazioni del lavoro quanto meno a Milano.

Ora invece tutto è precario e bisogna reinventarsi. Non è facile perchè all’inzio la sensazione che si prova è di smarrimento, di tristezza, di vuoto. Non è facile perchè bisogna imparare a contare sulle proprie forze e non più su quelle di una struttura che fino a poco tempo fa ci garantiva guadagno e supporto. E non è facile saper contare sulle proprie forze perchè non ce l’hanno mai insegnato nè la famiglia, nè la scuola, nè la nostra cultura.

Occorre ripartire da noi stessi, dalle nostre potenzialità, portarle  allo scoperto, mostrarsi  agli altri per quello che si è, ritrovare una forza che abbiamo ma che avevamo dimenticato perchè offuscata da paraventi che fino a poco tempo fa ci proteggevano e, a volte se non spesso, ci hanno anche oppresso. Le società multinazionali e i vari datori di lavoro sono state barriere protettive ma nel contempo vincoli potenti che ci hanno stressato con inutili richieste o imponendo ritmi e obblighi contrari a dei ritmi di vita normali.

E’ ora di riprendere a vivere come una volta con i nostri ritmi e basandoci sulle nostre forze e potenzialità.

La strada per arrivarci può non essere agevole e i passaggi per arrivare alla meta possono essere i più svariati, ma la strada esiste e ciò è dimostrato dalle tante persone che ritrovandosi senza lavoro hanno imparato la vecchia arte di arrangiarsi.   E’ la capacità di rinnovarsi e di adattarsi alle varie situazioni, con lo spirito di essere o diventare dei lavoratori autonomi senza schiavi nè padroni, senza vincoli di orario, regole e restrizioni ma liberi di autodeterminarsi nella propria creatività e nel proprio stile di vita. In Africa e in Oriente la maggior parte delle persone vive svolgendo lavori autonomi, forse è arrivato il momento di prendere ad esempio persone che hanno imparato bene l’arte di arrangiarsi.

Scrivi un tuo commento