Primavera a Crocovia, un viaggio nella memoria

Arriva la primavera e conoscere Cracovia, la piccola, splendida città polacca, può essere un occasione per un week end dedicato alla cultura e alla storia. Cracovia conserva nel suo centro storico, ma soprattutto a pochi chilometri di distanza, le tracce indelebili che la meschinità, crudeltà e follia del nazismo hanno lasciato ai posteri.


Le testimonianze della follia nazista

Al centro della piazza degli Eroi, dove oltre settant’anni fa le autorità naziste segregarono la popolazione ebraica, sono collocate 68 sedie di bronzo. Ognuna di loro sta lì a ricordare mille ebrei che abitavano la città prima dell’invasione tedesca alla fine del 1939. Erano oltre 68 mila persone, un quarto della cittadinanza.

Oggi la comunità degli ebrei di Cracovia si è ridotta a 180 persone. Sono i sopravvissuti alla Shoah, coloro che non sono emigrati in Israele o negli Stati Uniti, ma sono rimasti a Cracovia a testimoniare la “grande tragedia”. Un microcosmo di storie, personaggi e avvenimenti che consentono al visitatore di toccare con mano ciò che fu la follia nazista.
Ogni  palazzo o  piazza, racchiuso nel perimetro delle recinzioni a forma di lapide che i nazisti eressero per separare gli ebrei dalla città, ha una storia da raccontare. La storia ebbe inizio il 18 novembre del 1939, con l’istituzione dell’obbligo per gli ebrei di età superiore ai dodici anni di portare un contrassegno visibile al di fuori della propria abitazione, la stella gialla di Davide.  In seguito, con i rastrellamenti  nel 1942, prima deportarono nel campo di concentramento di Belzec 7 mila ebrei senza lavoro e poi altri 4 mila 500 in quello di Auschzitz, situato a pochi chilometri da Cracovia. E in ultimo, la terribile  ”soluzione finale”, quando il 13 e il 14 marzo del 1943, a Cracovia come in tutti i territori sotto l’occupazione nazista, vennero annientati migliaia e migliaia di ebrei “liquidando” tutto ciò che restava dei ghetti.

Qui si girò Schindler List

Ma il ghetto di Cracovia racconta anche altre storie, che rappresentano un soffio di speranza, un esempio a cui guardare affinché, come ammoniva Primo Levi, ciò che accaduto non si ripeta.
E’ la storia incredibile di Oskar Schindler, uomo generoso e coraggioso, che riuscì a salvare la vita di 1.200 ebrei dando loro lavoro nella sua industria di munizioni, o  quella del farmacista Tadeusz Pankiewicz, che rifiutò di lasciare il ghetto prendendosi cura dei più bisognosi, nel momento in cui aiutare un ebreo significava esporsi alla morte.
Sono le storie di Oskar Schindler, del farmacista Tadeusz e di coloro che sono sopravvissuti  e di coloro che non ce l’hanno fatta che oggi tengono vivo il ricordo e, consegnandoci il testimone della memoria, ci offrono un’occasione di impegno che abbiamo il dovere di non disattendere.

Schindler è divenuto famoso grazie al film Schindler List girato proprio a Cracovia. L’idea del film è nata casualmente: un giorno lo scrittore australiano Thomas Keneally entrò nel negozio di Leopold Pfefferberg, uno dei salvati da Schindler, nonchè grande amico. Thomas ne rimase molto colpito e decise di rintracciare gli altri Schindlerjuden e dalla loro storia nacque il film, divenuto popolare  in tutto il mondo. Schindler e la moglie sono stati riconosciuti da tutti gli ebrei del mondo come “Giusti tra le nazioni”.

Cracovia città mediovale

Ma Cracovia non offre solo uno scorcio sulle atrocità del passato nazista, ma propone anche  un patrimonio architettonico spettacolare:  le strutture più alte che dominano il paesaggio sono le guglie delle chiese antiche. È una città viva con un suo carattere e una sua anima.
La Città Vecchia (Stare Miasto) circondata di parchi è affascinante e compatta. La piazza principale, Rynek Głowny ovvero ‘piazza del mercato’, è circondata da splendidi edifici storici, musei e chiese. Nel 1978 il suo centro storico medioevale è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco.

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